Benchmark
Sintetici
I benchmark sintetici permettono di evidenziare eventuali differenze esistenti, in termini di bandwidth e di latenza, tra le varie configurazioni di memoria disponibili. A parità di tecnologia di memoria, una frequenza di clock più elevata permette di ottenere valori di bandwidth maggiori, mentre con timings più bassi si ottiene una riduzione della latenza di accesso. Anche se poi vedremo meglio che non è sempre così infatti c’è da considerare il comportamento del Chipset che in base alle frequenze selezionate alle ram varia sia la frequenza interna che le latenze.
Come già detto nella precedente pagina abbiamo lasciato inalterata la frequenza di funzionamento standard della CPU (INTEL Core 2 Duo E6600 2400 MHz) e le memorie sono state fatte funzionare a DDR2 533/667/800/1067 impostando timings diversi alle varie frequenze di funzionamento supportate dalle memorie e variando da bios solo i moltiplicatori delle memorie. In questo modo sarà possibile vedere come le performance delle memorie scalano all’aumentare delle frequenze di funzionamento.
Grafico ScienceMark
Anche in questo caso come in nelle precedenti recensioni abbiamo riscontrato una strana differenza di risultato che a nostro parere è da attribuire al comportamento del chipset. Basta infatti guardare ad esempio la frequenza DDR2 800 MHz dove i risultati migliori si hanno con timing pari a 5-5-5-15 (cas-trcp-trp-tras), oppure alla frequenza DDR2 533 MHz dove ancora una volta i risultati migliori sono rappresentati applicando timing pari a 5-5-5-15 (cas-trcp-trp-tras).
grafico WinRar
Il grafico sopra di WinRar invece evidenzia un comportamento lineare dei test.
Grafico SisoftSandra
La banda passante analizzate con il software Sisoft Sandra evidenzia un comportamento di crescita molto lineare al crescere della frequenza delle memorie e al diminuire delle latenze impostate ai moduli (a parità di frequenza), evidentemente le lantenze interne del chipset Intel P965 influenzano poco questa tipologia di test.
Grafico Everest ultimate ed.
I test effettuati con il software Everest Ultimate Ed. 4.20, che sono di lettura/scrittura/copia in memoria, hanno evidenziano un comportamento lineare in crescita in base alle frequenza applicate ed ai timing associati, tranne in alcuni casi isolati come nella frequenza DDR2 533 MHz con timing 3-3-3-8 (cas-trcp-trp-tras) si hanno risultati peggiori rispetto ad impostazioni di latenze di accesso più spinte.
Grafico superPI 1M
Il Super PI è benchmark che calcola le cifre decimali del pi greco, indicando il tempo impiegato dal calcolatore, questo tipo di benchmark è molto legato alla frequenza della cpu e alla frequenza della memoria, nonché alle latenze di accesso. Infatti il risultato migliore in assoluto si ha con la memoria operante alla frequenza effettiva DDR2 1066 MHz e con timing pari a 4-4-4-12 (cas-trcp-trp-tras). Segnaliamo un comportamento anomalo, ma coerente con quanto visto nei test precedenti, alla frequenza DDR2 667 MHz i risultati peggiori si hanno con latenze di 3-3-3-8 (cas-trcp-trp-tras), stesso discorso alla frequenza DDR2 533 MHz con timing pari a 3-3-3-8 (cas-trcp-trp-tras).
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title=Test in Overclock}
Test Overclock:
Abbiamo preferito, nei nostri test, usare software abbastanza semplici per valutare le caratteristiche delle memorie,in maniera da essere poco condizionati dalle frequenze di cpu e chipset,quindi ci siamo limitati a tenere costanti i valori di moltiplicatore e fsb del processore e individuare il bandwidth con il programma Everest, e abbiamo eseguito test di stabilità e frequenze massime di lavoro utilizzando il programma di calcolo Superpi (che non è altro che un software che calcola i decimali del pi greco) a vari voltaggi.
Per i test di stabilità abbiamo cercato le frequenze massime sostenibili per il calcolo di 32Mb mentre per le frequenze massime di lavoro raggiungibili il test prevedeva la buona riuscita del calcolo completo di 1Mb.
Vediamo adesso le frequenze raggiunte in overclock:
Grafico Overclock e stabilità (5-5-5-15)
Grafico2 Overclock e stabilità (4-4-4-12)
Grafico3 Overclock e stabilità (3-3-3-8)
Analizzando i grafici rimarrete stupiti come noi dalla qualità di questi chip che si hanno dimostrato una grande capacità in overclock, infatti con voltaggio di default si sono raggiunti i 1300 MHz in piena stabilità, in Orthos -Blend mode-, con latenze pari a 5-5-5-15 (cas-trcp-trp-tras), mentre con 2,80v sono stati raggiunti i 1328 MHz in piena stabilità sempre con latenze pari a 5-5-5-15 (cas-trcp-trp-tras), ed anche con le altre impostazioni passando da 2,3 v a 2,8 v si hanno ottimi incrementi di frequenza.
Grafico Frequenze e Relativi voltaggi (5-5-5-15)
Grafico Frequenze e Relativi voltaggi (4-4-4-12)
Grafico Frequenze e Relativi voltaggi (3-3-3-8)
L’ultimo test è molto interessante da osservare in quanto permette di vedere come reagiscono i chip dei moduli di memoria al variare del voltaggio erogato dalla scheda madre, e di capire il loro comportamento. Abbiamo usato in questo caso il software SuperPI 1MB in modo da permetterci di vedere immediatamente il comportamento con diversi tipi di voltaggi applicati.
Osservando attentamente questi grafici possiamo facilmente notare come questi chip gradiscano particolarmente l’aumento di voltaggio. Infatti salendo dal vdimm default che per queste ram si attesta intorno ai 2.3v vediamo una linearità disarmante tra aumento del voltaggio e aumento delle prestazioni. Abbiamo notato che fino a 3.0v le prestazioni aumentavano, aumentando ulteriormente il voltaggio possiamo notare un decadimento di prestazioni, causato sia dall’elevato calore prodotto dai moduli, sia dai chip D9 GMH che mediamente sopportano voltaggi inferiori rispetto ai chip D9 GKX, che invece danno elevate prestazioni proprio a voltaggi superiori a 2,8-3,0V