Per i test abbiamo utilizzato le seguenti applicazioni:
Relativamente ai driver utilizzati, segnaliamo l’ultima release degli Intel Rapid Storage (ver. 10.1), i quali ci hanno consentito di massimizzare i risultati ottenuti in questi test.
Oltre a questo abbiamo provveduto a “tweakkare” opportunamente il Sistema Operativo con un paio di semplici modifiche alla portata di ogni utente; tali modifiche consentono di massimizzare i test effettuati e di preservare l’Unità Disco dal degrado futuro. Questi accorgimenti si riferiscono alla disattivazione della deframmentazione del disco da parte del Sistema Operativo, alla disattivazione dell’indicizzazione del Disco stesso (Proprietà del Disco – Generale & Strumenti).
Visto e considerato che la piattaforma di test è basata sul chipset P67 sul quale Intel ha dichiarato la presenza di un bug relativo all’interfaccia Sata 3Gb/s che comporta un degrado delle prestazioni dei drive inseriti in esso, abbiamo provveduto a testare il nostro drive sull’interfaccia Sata 6Gb/s, la quale risulta essere immune da qualsivoglia problematica, senza per questo inficiare la veridicità dei test stessi; infatti l’interfaccia Sata 6Gb/s garantisce prestazioni velocistiche EFFETTIVE sino a 600MB/s contro i 300MB/s della vecchia interfaccia Sata 3Gb/s.